E’stato approvato dalla camera dei Deputati il disegno di legge “Nuove  disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e  delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori  universitari”. 
I punti qualificanti del provvedimento approvato: 
•  è introdotto un nuovo sistema di reclutamento dei professori  universitari, che mira a garantire la qualità della docenza a livello  nazionale, nel rispetto dell’autonomia degli atenei: viene introdotta  una idoneità nazionale quale presupposto per la successiva chiamata da  parte delle università, sulla base di procedure di valutazione  comparativa; 
• è introdotta la nuova figura di ricercatore a tempo  determinato; 
• sono previste riserve e maggiorazioni nell’ambito dei  giudizi di idoneità a professore associato, che dovrebbero consentire  il passaggio di tutti gli attuali ricercatori nella fascia degli  associati, una volta superato il giudizio selettivo di idoneità  nazionale; 
• a tutti coloro che svolgono incarichi di insegnamento è  attribuito il titolo di professore aggregato; 
• è introdotta in via  legislativa la possibilità di chiamata diretta, sui posti di professore  ordinario e associato, di studiosi stranieri o italiani impegnati  all’estero che abbiano conseguito all’estero una idoneità accademica di  pari livello; 
• sarà possibile attivare posti di professore  straordinario di durata temporanea, sulla base di convenzioni con  imprese o enti esterni, a totale carico dei medesimi; 
• sono  previste convenzioni di ricerca con imprese o enti esterni, che potranno  prevedere 
compensi aggiuntivi a favore dei professori che vi  partecipano; 
• il trattamento economico dei professori universitari,  che rimane articolato secondo il regime prescelto, a tempo pieno ovvero  a tempo definito, è correlato all’espletamento delle attività  scientifiche e all’impegno per le altre attività, fissato per il tempo  pieno in non meno di 350 ore annue di didattica, di cui 120 di didattica  frontale, e per il rapporto a tempo definito in non meno di 250 ore  annue di didattica, di cui 80 di didattica frontale. Ai professori a  tempo pieno è attribuita un’eventuale retribuzione aggiuntiva nei limiti  delle disponibilità di bilancio, in relazione a ulteriori impegni nelle  attività di ricerca, didattica e gestionale e ai risultati conseguiti; 
•  i concorsi per la copertura dei posti di ricercatore universitario a  tempo indeterminato potranno essere banditi fino al 30 settembre 2013,  con una priorità per gli attuali contrattisti e assegnisti, per i  dottori di ricerca e per i borsisti post-doc.
Approvato dalla Camera il ddl sui docenti universitari e sui ricercatori
30.11.2005