Corte di Giustizia Europea, sentenza nella causa C-234/12, Sky Italia Srl/AGCOM, in tema di limiti di affollamento pubblicitario

31.05.2013

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con una delibera nella causa C-234/12, ha reso, in data 18 luglio 2013, la sua pronuncia pregiudiziale nella controversia Sky Italia Srl /AGCOM, in tema di limiti di affollamento pubblicitario. In particolare, la fattispecie in esame riguardava la trasmissione di spot pubblicitari televisivi.

Oggetto del contenzioso: radiodiffusione televisiva- direttiva 2010/13/UE (Articoli 4, par.1, e 23 par.1) spot pubblicitari- normativa nazionale che prevede limiti di affollamento pubblicitario più bassi per le emittenti televisive a pagamento rispetto a quelli stabiliti per le emittenti televisive in chiaro- parità di trattamento-libera prestazione dei servizi.

Nel dettaglio, il superamento da parte di Sky Italia Srl, il 5 marzo 2011, tra le 21.00 e le 22.00, dei limiti di affollamento pubblicitario orario fissati dalla normativa nazionale per le emittenti a pagamento.

Dato l’accertamento della violazione, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha decretato l’irrogazione di una sanzione per un importo pari a EUR 10.329.

Avverso tale delibera dell’AGCOM, Sky Italia presenta ricorso di annullamento al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, in quanto da essa considerata contraria al diritto dell’Unione.

A tal proposito, il 14 maggio 2012, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio presenta domanda di pronuncia pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, chiedendole di esprimersi sulla compatibilità tra la Direttiva 2010/13/UE sui servizi di media audiovisivi, il principio di parità di trattamento e le libertà fondamentali stabilite dal TFUE con una normativa nazionale stabilente limiti di affollamento pubblicitario più bassi per le emittenti televisive a pagamento rispetto a quelli fissati per le emittenti televisive in chiaro.

Dispositivo: La normativa nazionale prescrivente limiti di affollamento pubblicitario più bassi per le emittenti televisive a pagamento rispetto a quelli stabiliti per le emittenti televisive in chiaro è, in linea di principio, conforme al diritto dell’Unione.

Per ulteriori informazioni sulla pronuncia

Comunicato stampa:

 http://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2013-07/cp130096it.pdf

Testo della sentenza:

http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text=&docid=139746&pageIndex=0&doclang=it&mode=req&dir=&occ=first&part=1&cid=3098713

a cura di Giorgiana Grazioli