1. Secondo Lei qual è la distinzione tra la “diplomazia parlamentare” e la “cooperazione interparlamentare”?
2. Cosa pensa delle teorie secondo le quali la diplomazia parlamentare ha caratteristiche più politiche, penso alle iniziative dei Presidenti d’Assemblea, mentre la cooperazione interparlamentare pur rientrando nella locuzione “diplomazia parlamentare” concerne un aspetto più amministrativo, ad esempio le Grandi Commissioni o i Protocolli di collaborazione tra Paesi.
3. Quale deve essere il rapporto tra la politica estera del Governo e quella del Parlamento?
4. Come in occasione della mediazione europea nel conflitto tra lo Stato della Colombia e le FARC (le Forze armate rivoluzionarie)?
5. A proposito del traffico di stupefacenti, Lei ha sempre dedicato un’attenzione particolare a questo tema. Le Assemblee elettive con quali strumenti possono agire per rendere sempre più incisiva la lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di stupefacenti?
6. Durante la XIII Legislatura l’attività internazionale bilaterale del Parlamento italiano si è intensificata anche alla luce del processo di globalizzazione. Se consideriamo anche la XIV e la XV legislatura, risulta evidente un coinvolgimento sempre crescente delle Camere in eventi di carattere internazionale. Verso quali regioni geopolitiche Lei ha rivolto maggiore attenzione?
7. E l’area del Mediterraneo?
8. Ha ricordato l’importanza del Mediterraneo per mantenere e rafforzare i rapporti con i Paesi dell’Area. Alla luce dei fatti dell’11 settembre 2001, della guerra al terrorismo e dei conflitti armati degli ultimi anni, quale può essere il ruolo delle Assemblee elettive e delle Organizzazioni interparlamentari nell’ambito dei rapporti col Medio Oriente? Lo sviluppo del dialogo euromediterraneo può contribuire a rasserenare i rapporti con il mondo islamico?
9. Ad esempio, attraverso i Programmi di Assistenza ai Parlamenti che prevedono anche la formazione dei funzionari parlamentari?
10. Emerge però un’idea di Parlamento inteso in un’accezione, potremmo dire, “Occidentale”. Secondo Lei è possibile che, ad esempio, in un Paese come l’Afghanistan, nel quale si è recato anche recentemente, un Parlamento inteso in questo modo riesca a radicarsi?
11. Il problema della legittimazione democratica ci porta anche al gap di rappresentanza delle Nazioni Unite. Un’Assemblea parlamentare nella quale vi siano rappresentanti parlamentari nazionali di maggioranza e di opposizione, potrebbe essere una soluzione concreta?
12. Lei aveva proposto di trasformare l’Assemblea dell’Unione interparlamentare nel braccio parlamentare delle Nazioni Unite. È una prospettiva realistica?
13. Lei pone l’accento sull’importanza dei rapporti umani nella politica estera. Nel caso italiano, possiamo dire che la stabilità del Parlamento, rispetto alla durata dei Governi, favorisce la diplomazia parlamentare?
14. Emerge però l’idea di un Parlamento da un lato innovatore, dall’altro incapace di rispondere alle nuove istanze presentate dalla globalizzazione. Nei suoi discorsi, spesso ha fatto cenno alla necessità di pensare strumenti nuovi che consentano di governare la globalizzazione.
15. Un problema a mio avviso importante riguarda il mancato recepimento a livello nazionale delle decisioni assunte nell’ambito delle organizzazioni internazionali e interparlamentari. Si tratta di un problema di strumenti oppure vi è scarsa sensibilità politica da parte dei parlamentari?
16. Ma due argomenti al centro del dibattito politico italiano in questi mesi: i diritti umani e la parità tra uomo e donna, sono stati prima oggetto di analisi, riflessioni e decisioni di molte organizzazioni come l’Unione interparlamentare.
17. Tra i due livelli di cooperazione, bilaterale e multilaterale, forse i Parlamenti preferiscono sviluppare rapporti bilaterali piuttosto che accettare limitazioni di sovranità derivanti dal recepimento di decisioni assunte in ambito internazionale.
18. Se i parlamentari forse rischiano di fare del turismo parlamentare, il Presidente di Assemblea ha invece un ruolo predominante.
19. Quali sono le fonti di riferimento in relazione al ruolo del Presidente di Assemblea?
20. Ha accennato alla dimensione parlamentare del G8. Il Senato italiano non ne fa parte perché gli altri Paesi si sono opposti. Il sistema istituzionale italiano limita o agevola il compito dei Presidenti?
21. Quindi l’anomalia è del sistema istituzionale italiano?
Tra la diplomazia parlamentare e la politica estera: il nuovo ruolo delle assemblee elettive intervista a Luciano Violante
10.10.2008