L’individuazione del/i CCNL applicabile/i negli appalti pubblici e la questione delle c.d. tutele equivalenti nel nuovo Codice 36/2023
Sommario: 1. Cenni introduttivi. – 2. La disciplina contenuta nei previgenti codici dei contratti pubblici e l’inquadramento del tema a cavaliere tra diritto amministrativo e diritto del lavoro. – 3. La disciplina attualmente vigente: Il “codice 36/2023” come modificato dal c.d. correttivo di cui al d. lgs. n. 209/2024. – 4. Tra chiarimenti giurisprudenziali e criticità perduranti. Considerazioni conclusive.
Abstract
L’avvento del “Codice 36/2023” segna, ad oggi, l’apogeo di un percorso normativo pluridecennale attraverso il quale, sulla scia delle direttive unionali (in specie quelle di terza e quarta generazione), il legislatore nazionale ha tentato di perseguire, mediante la contrattazione pubblica, anche la funzione sociale rappresentata dalla tutela normativa ed economica dei lavoratori impiegati nell’esecuzione delle commesse pubbliche.
In tal senso, l’impianto codicistico oggi imperniato sul nuovo art. 11 – che eleva a principio generale l’applicazione dei CCNL leader nei confronti del personale dell’appaltatore – dovrà essere valutato alla prova del più ampio fenomeno del “lavoro povero”, che la cronaca (giudiziaria e non) dimostra oramai coinvolgere in maniera sensibile anche il settore degli affidamenti pubblici.
The advent of “Code 36/2023” marks, to date, the apogee of a decades-long regulatory path through which, in the wake of Union directives (especially those of the third and fourth generation), the national legislature has also attempted to pursue, through public bargaining, the social function represented by the normative and economic protection of workers employed in the execution of public contracts.
In this sense, the codictic framework today hinged on the new Article 11 – which elevates to a general principle the application of leading collective bargaining agreements vis-à-vis the contractor’s personnel – will have to be evaluated in the light of the broader phenomenon of “poor labor,” which the chronicles (judicial and otherwise) now show to be sensitively involving the public contracting sector as well.