Il divieto di mandato imperativo tra dettato e attualità

12.01.2023

Sommario: 1. Introduzione. – 2. La consacrazione nel contesto rivoluzionario francese. – 3. L’anomalo dibattito in Assemblea Costituente. – 3.1. Cenni sul complesso rapporto tra parlamentare e partito. – 3.2. I più recenti interventi della Consulta. – 4. La riformulazione dell’art. 67 Cost. nel quadro delle riforme costituzionali. – 4.1. L’ultima proposta di legge costituzionale (A.C. 3297). – 5. L’affermazione del transfughismo parlamentare in Italia. – 6. Le cause della crescente mobilità: linee generali. – 6.1. La proliferazione dei gruppi parlamentari. – 6.2. La XVIII legislatura tra inevitabili scissioni e nuove alleanze. – 7. “Il partito del non voto” e l’opzione recall. – 8. L’esaltazione dell’esperienza portoghese e l’improprio confronto con l’impianto costituzionale italiano. – 9. Conclusioni.

 

Abstract

: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato” (art. 67 Cost., divieto di mandato imperativo): ciascun parlamentare, nella peculiare veste di rappresentante dell’intera Nazione e non già degli elettori del suo partito, si trova nella condizione di non poter ricevere da essi disposizioni vincolanti in relazione al modo in cui deve assolvere il suo mandato; al contempo, egli è tenuto a rendersi interprete, nella Camera di appartenenza, anche delle esigenze del suo elettorato. Tuttavia, giova evidenziare che la Costituzione non prevede che siano soltanto i partiti e l’interesse di parte a dover orientare le decisioni dei parlamentari. A partire dalla XIII Legislatura, si segnala una catena di progetti di riforma diretti ad incidere – in maniera differente – sulla disposizione in oggetto. Da ultimo, la proposta di legge costituzionale Fascina “Modifica dell’articolo 67 della Costituzione, concernente l’introduzione del vincolo di mandato parlamentare”. Da tale assunto, il presente saggio si propone di esaminare attentamente l’evoluzione del fenomeno del c.d. transfughismo parlamentare italiano, con l’obiettivo di individuare una possibile soluzione in merito.

“Every member of Parliament represents the Nation and exercises his functions without constraint of mandate” (art. 67 Const., prohibition of imperative mandate): each parliamentarian, in his peculiar capacity as representative of the entire Nation and not already of his party’s constituents, is in the condition of not being able to receive binding provisions from them in relation to the way in which he should carry out his mandate; at the same time, he is obliged to make himself the interpreter, in the Chamber to which he belongs, of the needs of his electorate as well. However, it is worth pointing out that the Constitution does not stipulate that it is only parties and partisan interest that should guide the decisions of parliamentarians. Beginning with the 13th Legislature, a chain of reform bills directed to affect – in different ways – the provision in question is noted. Most recently, the Fascina constitutional bill “Amendment of Article 67 of the Constitution, concerning the introduction of the parliamentary mandate constraint.” From this assumption, this essay intends to pay specific attention to the evolution of the phenomenon of so-called Italian parliamentary transfugalism, thus arriving at a timely solution in this regard.

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di Luana Leo


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