Il marcato divario di genere nel contesto educativo (Nota a Corte cost. 4 gennaio 2022, n. 1)

22.04.2022

Sommario: 1. L’oggetto del ricorso. – 2. La pronuncia d’inammissibilità del Giudice delle Leggi. – 3. La necessità di ripartire dalle origini – 4. L’educazione di genere tra mito e realtà. – 4.1. L’impegno profuso delle Regioni. – 5. La mancata recezione delle politiche europee. – 6. L’accesso delle donne agli atenei universitari e alle professioni. – 6.1. Differenze di genere nell’ambito accademico. Quali prospettive? – 7. Conclusioni.

 

Abstract

La distinzione tra educatori ed educatrici tracciata dalla disposizione di cui all’art. 4 D.L. n. 255/2001 (convertito con emendamenti nella L. n. 333/2001) esalta la persistenza della disparità di genere nell’ambito lavorativo e, in particolar modo, nel contesto educativo. La crescita dell’occupazione femminile nel mondo del lavoro potrebbe rappresentare per il nostro Paese uno strumento manifesto di un mutamento decisivo nello scenario di crescita economica. Attualmente, l’Italia occupa una posizione inferiore rispetto alla gran parte degli Stati europei.

The distinction between educators and female educators drawn by the Article 4 of Decree Law No. 255/2001 (converted with amendments into Law No. 333/2001) exalts the persistence of gender inequality in the labor sphere and, especially, in the educational context. The growth of female employment in the world of work could represent for our country a manifest instrument of a decisive change in the scenario of economic growth: currently, Italy occupies a lower position than most European states.

 

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di Luana Leo


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