La Commissione Europea presenta il Pacchetto “Clean Energy for all Europeans”

20.12.2016

In data 30 Novembre 2016, la Commissione Europea (DG ENER) ha pubblicato il nuovo pacchetto “Clean Energy for all Europeans”. Le principali novità riguardano l’efficienza energetica, le energie rinnovabili ed il ruolo dei consumatori nella transizione energetica.

In tema di efficienza energetica, la Commissione ha proposto delle modifiche alla Direttiva 2012/27, introducendo per la prima volta un target vincolante del 30% per l’anno 2030. Un’altra sostanziale modifica è quella che prevede l’estensione dei regimi obbligatori di efficienza energetica ex art. 7, per ciò che concerne il periodo 2021-2030.

Inoltre, nuove modifiche riguardano anche la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che nella sua nuova versione dovrà contenere le stesse strategie di ristrutturazione a lungo termine di cui all’articolo 4 della Direttiva sull’efficienza energetica, oltre a favorire l’automazione degli edifici, l’e-mobility nell’edilizia privata e l’introduzione di uno “smartness indicator” (una sorta di unità di misura dell’abilità tecnologica dell’edificio di comunicare con gli occupanti e con la rete di distribuzione elettrica).

Dal punto di vista dell’efficienza energetica dei prodotti circolanti nell’Unione, la Commissione ha pubblicato il nuovo Working Plan sull’Ecodesign per il periodo 2016-2019, che include nuove categorie di prodotti la cui produzione deve rispettare il criterio dell’efficienza energetica, e che dovrebbe garantire il raggiungimento degli obiettivi di un’economia circolare assicurando al contempo un sostanziale risparmio energetico.

La Commissione Europea ha inoltre proposto delle modifiche alla direttiva 28/2009 sulle energie rinnovabili. La prima area di intervento concerne la creazione di un quadro normativo favorevole per l’aumento del già considerevole share di elettricità prodotta da fonti rinnovabili. In tal senso, la Proposta della Commissione stabilisce dei principi generali che gli Stati Membri sono tenuti ad osservare al momento della redazione di meccanismi di sostegno alle energie rinnovabili, orientati ai principi del mercato e dell’efficacia dei costi; al fine inoltre di semplificare le procedure amministrative, la nuova Direttiva introduce formalmente nel testo legislativo lo strumento del one- stop shop, vale a dire l’autorizzazione unica.

La seconda importante modifica concerne il settore dei trasporti: la Commissione Europea stabilisce l’obbligo per i fornitori di carburante di introdurre una percentuale (gradualmente crescente: dall’1.5% del 2021 al 6.8% del 2030) di carburante da fonte rinnovabile o comunque a basse emissioni di CO2.

La Proposta della Commissione prende anche in considerazione il rafforzamento dei criteri di sostenibilità dell’UE per la produzione di biomasse: a tal fine, sono elencati una serie di requisiti che la produzione di tale fonte di energia deve rispettare per essere considerato propriamente sostenibile.

Inoltre, la Commissione Europea con la nuova direttiva intende dare maggiore spazio ai consumatori ed al loro ruolo nella transizione energetica. A tal fine la Proposta legittima i cd. Prosumers, autorizzando il privato a consumare l’energia rinnovabile autonomamente prodotta senza restrizioni e prevedendo un adequato corrispettivo per il surplus che viene invece immesso nella rete elettrica; consolida inoltre il già vigente sistema delle Garanzie di Origine.

Ancora sulla questione consumatori, la Commissione ha proposto un nuovo assetto per il mercato dell’elettricità. Nel disegno della Commissione, ai consumatori viene garantita maggiore trasparenza e maggiore informazione nelle comunicazioni con i propri fornitori, anche grazie alla dotazione di smart meters. A tutti i consumatori viene inoltre garantito l’accesso ad almeno un sistema di comparazione certificato, al fine di paragonare le offerte dei diversi fornitori. Le operazioni di cambio tra un fornitore e l’altro vengono inoltre semplificate e tutti i costi relativi vengono dichiarati illegittimi (con eccezioni).

Sotto l’aspetto della povertà energetica, si rileva invece l’obbligo per gli Stati Membri di monitorare la situazione nazionale e fare rapporto alla Commissione con cadenza biennale.

 

di Luca Di Marte