Quali sono le garanzie procedurali nell’esame di una proposta delle opposizioni volta ad istituire una Commissione d’inchiesta?

12.02.2016

 

a cura di Piero Gambale

 

Nel corso della seduta della Camera dei deputati del 24 settembre 2015 viene esaminata la proposta Fedriga ed altri (LNA), recante l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione del sistema di accoglienza e di identificazione ed espulsione nonché sui costi del fenomeno immigratorio. (Doc. XXII, n. 38-A).

Nel passare all’esame degli articoli, la Presidenza ricorda che la I Commissione Affari costituzionali ha chiesto la reiezione della proposta e che è stato presentato un unico emendamento soppressivo, Costantino 1.1 sul quale il rappresentante del Governo, il Viceministro all’Interno Bubbico ha espresso parere favorevole.

Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato Vito (FI-PdL) il quale ricorda come la proposta in questione ricada tra quelle riservate alle opposizioni, vieppiù in quanto strumento – la commissione d’inchiesta –  tipicamente d’opposizione (solitamente la quota riservata alle opposizioni si traduce in atti di indirizzo, come le mozioni).

Stigmatizza il fatto che il punto in questione non sia stato messo al primo punto all’ordine del giorno (mentre è stato collocato all’ultimo della seduta di un giovedì, notoriamente ultima parte dei lavori parlamentari della settimana) e, soprattutto, rimarca l’inopportunità che il Governo si sia espresso sulla proposta emendativa presentata, in questo evidenziando una forte compressione delle prerogative delle opposizioni.

p.gambale