2. La Commissione Bilancio può motivare un parere di segno negativo facendo riferimento al fatto che il contenuto di un articolo del provvedimento, pur fornito di copertura, potrebbe generare l’apertura di una procedura d’infrazione a livello comunitario?

26.05.2015

a cura di Piero Gambale

 

Nella seduta della Camera dei deputati dell’8 luglio 2014, il deputato Crippa (M5S) segnala che il provvedimento in esame – il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 31 maggio 2014, n.83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo (A.C. 2426-A) – ha ricevuto alcuni pareri negativi della Commissione bilancio, ai sensi dell’articolo 85, c. 1-bis. Ad esempio – evidenzia il deputato –  merita segnalare il parere, reso ai sensi dell’articolo 81 Cost., sull’emendamento, approvato dal Governo in sede di discussione, che prevede la soppressione dell’articolo 13-bis (tax refund).

Il deputato Crippa segnala come l’emendamento in questione non presenti problemi di coperture, perché nel parere della Commissione bilancio si legge: «il prelievo imposto ai sensi dell’articolo 13-bis alle società tax free shopping, in quanto riferito ad un solo settore commerciale e discriminando le suddette società in ragione del loro domicilio fiscale, potrebbe comportare criticità rispetto alla disciplina comunitaria con conseguente rischio dell’attivazione di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea».

Alla luce di tali considerazioni, il deputato Crippa (M5S) evidenzia come in questo modo il parere espresso dalla Commissione Bilancio finisca per assumere a parametro non soltanto l’articolo 81 della Costituzione ma si spinga sino a sindacare un provvedimento sotto il profilo della conformità alla disciplina comunitaria.

 

Alessandroa.baroni