Walter Tortorella, Politica di coesione e questione urbana. Programmi e strumenti di finanziamento per lo sviluppo delle città, Carocci editore, 2015

21.05.2015

Nel corso degli ultimi anni, le tematiche legate allo sviluppo della dimensione urbana hanno ottenuto progressivamente un riconoscimento sempre maggiore finendo per essere collocate al centro delle strategie dell’Unione europea e delle politiche di coesione attuate dai singoli Stati membri. Nell’affrontare scelte di primaria importanza come le questioni ambientali, i processi di innovazione o le dinamiche di inclusione sociale, le città vengono investite del ruolo di principali motori economici e di sviluppo dei Paesi europei, chiamati a rilanciare la competitività dell’intero territorio dell’Unione.

Le città però racchiudono un complesso intreccio di dinamiche che se da un lato le ergono a portatrici di sviluppo, dall’altro le rendono il luogo in cui gli effetti della crisi si fanno più evidenti e tangibili. Proprio l’analisi della complessità dei territori urbani e delle principali scelte compiute negli ultimi anni nell’ambito della politica di coesione rappresenta il cuore del volume “Politica di coesione e questione urbana. Programmi e strumenti di finanziamento per lo sviluppo delle città” di Walter Tortorella che, attraverso la presentazione di dati dettagliati sul tema, tenta di fornire risposte e suggerire interessanti spunti di riflessioni legati alla questione urbana sia su scala europea che nazionale.

Come evidenziato dall’autore, la centralità delle città è confermata da un dato estremamente chiaro ed eloquente: ad oggi più della metà della popolazione mondiale risiede in un territorio urbano ed entro il 2050 si prevede che questo dato raggiungerà la soglia del 70%. Si tratta di trasformazioni demografiche con inevitabili conseguenze sociali ed economiche che richiedono l’elaborazione di nuovi approcci di sviluppo urbano. In questo senso cerca di muoversi la costituenda agenda urbana europea che, come viene ribadito nel testo, andrebbe affiancata dalla costruzione di una vera governance multilivello che possa coinvolgere attivamente le autorità locali.

Il volume, una volta conclusa la ricognizione dei profondi cambiamenti in atto nei territori urbani, tenta di ricomporre il quadro della questione urbana nell’ambito delle politiche comunitarie, riconoscendo nello scenario europeo uno dei territori maggiormente coinvolti dal processo di urbanizzazione e, per questo motivo, un campo nel quale le possibilità di crescita e sviluppo economico risultano indissolubilmente legate al ruolo che le città potranno e sapranno svolgere nei prossimi anni. Su questo il ciclo di programmazione 2014-2020 rappresenta un importante banco di prova per testare le capacità di tradurre le scelte strategiche comunitarie in nuovi modelli di governance urbana.

Ma oltre all’analisi complessiva delle politiche comunitarie, come si comporta il nostro Paese? Qual è stato l’impatto dei fondi strutturali sul sistema urbano italiano? Il volume fornisce diverse risposte a riguardo, proponendo un quadro dettagliato delle scelte fatte nell’ultimo ciclo di programmazione europea, in modo particolare relativamente alla Priorità 8, dedicata alla crescita e allo sviluppo dei sistemi urbani. Al di là dell’andamento del ciclo appena conclusosi, è evidente che, in un periodo come quello attuale, la politica di coesione rappresenta un’importante opportunità di investimento da sfruttare, anche attraverso il ricorso ai numerosi strumenti di finanza innovativa che vengono puntualmente esaminati nel testo, per costruire politiche urbane incentrate su competitività e inclusione sociale.

A questo devono puntare le politiche dei prossimi anni e l’autore ne parla diffusamente nella parte finale del volume, nella quale propone una ricognizione che guarda al futuro della dimensione urbana e delle cruciali sfide che il ciclo di programmazione 2014-2020 è chiamato ad affrontare. Si sottolinea ancora una volta l’enfasi posta in sede comunitaria nell’interpretare le città come vere protagoniste dello sviluppo sociale ed economico dei prossimi anni. Un’enfasi che, ad oggi, non ha ancora ottenuto un’adeguata corrispondenza all’interno dei confini italiani, dove è auspicabile l’elaborazione di un disegno strategico, condiviso tra i diversi livelli di governo, e finalizzato a costruire il modello di città che vogliamo si realizzi nel futuro del nostro Paese.

Recensione a cura di Tommaso Ulivieri