Televisione e Mercati Rilevanti

19.05.2015

Roma, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Auditorium, via Monteverdi, 35).

Il 9 aprile 2013 si è svolto, presso l’Auditorium dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, un convegno dedicato alla presentazione del volume del Professor Augusto Preta  “Televisione e Mercati Rilevanti” edito nel 2012 da Vita e Pensiero.

All’apertura dei lavori il Commissario AGCM Salvatore Rebecchini, in sostituzione del Presidente Pitruzzella impegnato in impegni istituzionali, ha introdotto il tema del convegno. L’incontro è stato strutturato in due sessioni, una prima dedicata agli interventi dell’autore del libro e di altri illustri relatori, tra cui Michele Polo, Gian Michele Roberti e Mario Siragusa, ed una seconda parte dedicata al punto di vista degli esperti del settore.

Il primo ad intervenire è Augusto Preta (Direttore generale ITMedia Consulting), il quale, nell’illustrare il suo volume, sottolinea la grande complessità del settore televisivo dovuta alla continua e repentina evoluzione tecnologica dello stesso e, dunque, alle profonde trasformazioni indotte dal processo di digitalizzazione e dalla convergenza dei media. Egli sostiene che occorre dotare le competenti autorità di un framework teorico aggiornato, che tenga conto della complessità delle  trasformazioni in atto nel settore, estremamente cambiato rispetto a dieci anni fa quando il mercato italiano era dominato dalla tv analogica, i canali cosiddetti generalisti avevano il 98% degli ascolti e la pubblicità rappresentava il 60% delle risorse del mercato. Di fatti, nel 2012, abbiamo una situazione assolutamente diversa con il digitale terrestre che ha praticamente sostituito l’analogico, favorendo i processi di tematizzazione e di personalizzazione dei canali, determinando, quindi, un aumento degli stessi e modificando in maniera profonda l’industria televisiva nonché differenziando le abitudini di consumo degli utenti, in quanto più di un quarto della popolazione guarda una programmazione che non è più quella dei canali generalisti tradizionali. Inoltre, il Professor Preta sostiene che la forte  integrazione tra settori contigui e l’evoluzione tecnologica in atto, di cui i processi di digitalizzazione e la convergenza dei mercati delle comunicazioni elettroniche rappresentano le dirette manifestazioni, sta modificando la definizione di mercato rilevante e mettendone in discussione la tradizionale ripartizione (pay tv e tv in chiaro).

Nel corso del suo contributo, il Professor Michele Polo (Università Bocconi), parte dalla teoria economica, ossia dall’analisi dei mercati cosiddetti a due o più versanti, definendo la televisione come una piattaforma che permette di mettere in relazione tra di loro due o più categorie di soggetti, sia generando delle fonti di ricavo che incorrendo in dei costi. Tali versanti sono individuati, dal lato dei ricavi, negli utenti, i telespettatori, cui vengono trasmessi i contenuti, e negli inserzionisti pubblicitari che hanno invece un interesse ad accedere all’attenzione dei telespettatori, mentre, dal lato dei costi, nei fornitori dei contenuti, dove l’operatore televisivo acquista i contenuti stessi, li confeziona e li trasmette agli utenti. Partendo dunque dalla teoria del mercato a più versanti, il Professor Polo, approfondisce due temi rilevanti: il primo per l’Autorità Antitrust, pertinente alla necessità di adottare una nuova ed innovativa definizione di mercato rilevante guardando ai due versanti dove si generano i ricavi (utenti e inserzionisti), illustrato analizzando la relazione intercorrente tra la piattaforma televisiva e il gruppo dei telespettatori e degli inserzionisti; la seconda rilevante, invece, per l’autorità di regolamentazione in un contesto di promozione del pluralismo, e relativa alle ragioni dell’esistenza di una persistente concentrazione nel settore televisivo dovuta a dinamiche economiche scaturenti dall’interazione tra la piattaforma televisiva e i fornitori dei contenuti.

Il Professor Gian Michele Roberti (Università La Sapienza di Roma), propone una interpretazione prettamente giuridica degli argomenti in esame, in particolar modo suggerisce che, oltre alla tradizionale distinzione tra televisione pay e in chiaro, esiste una ripartizione anche all’interno dello stesso mercato pay, specie per quel segmento di mercato relativo all’acquisizione dei contenuti. Successivamente si focalizza sull’utilità di tale divaricazione, la quale, a suo giudizio, consiste nel tenere sotto controllo e nel fornire una possibilità di intervento più incisiva su alcuni fenomeni concorrenziali, tra cui le intese o gli abusi di posizione dominante sul mercato delle acquisizioni dei contenuti e alcune condotte di accesso ai servizi tecnici della piattaforma pay da parte di emittenti terze, talora concorrenti nel pay, o alla programmazione, ossia accesso ai contenuti o ai canali che sono altrimenti distribuiti dalla piattaforma pay incumbent.

Nel corso del suo conciso intervento, Mario Siragusa (Cleary, Gottlieb, Steen & Hamilton LLP), sostiene che il libro del Professor Preta risulta di interesse in quanto, da un lato, offre una rassegna assolutamente puntuale e interessante degli sviluppi normativi sia a livello europeo che a livello delle varie autorità nazionali e, dall’altro, presenta un’analisi puramente empirica dei fenomeni rilevati. Dopo una digressione sul processo di ibridazione dei vari modelli di prodotti offerti e sull’abbattimento delle barriere all’entrata nel mercato provocato dal digitale terrestre, si sofferma sugli strumenti, a suo avviso utili, cui ricorrere per analizzare e affrontare i profondi cambiamenti avvenuti nel mondo della televisione, individuandoli nel criterio delle catene di sostituzione introdotto dal processo di ibridazione dell’offerta televisiva, nella definizione asimmetrica del mercato televisivo e, infine, nell’analisi degli effetti concorrenziali.

Nella seconda sessione, presieduta da Marco Mele (Sole24Ore) sono intervenuti in ordine Marinella Soldi (Discovery Italia), Stefano Parisi (Presidente e Fondatore di Chili tv), Gina Nieri (Mediaset) e Andrea Zappia (Sky Italia), i quali hanno espresso il loro punto di vista sulle tesi esposte nella prima parte del convegno. In particolar modo si sono focalizzati su alcuni punti specifici, tra cui: l’evoluzione repentina e la grande segmentazione dei mercati; il fenomeno della pirateria e la sua incidenza sugli attuali modelli di business; la tutela della competitività del mercato; i livelli di concorrenza, di accessibilità ai contenuti, alle piattaforme da parte dei vari operatori e dei nuovi entranti; l’abbattimento delle barriere all’entrata; l’importanza del digitale terrestre e  ciò che ha implicato la sua creazione; la sempre maggiore incidenza di internet nel sistema della comunicazione e dell’audiovisivo, in particolar modo il fatto che internet e il digitale terrestre consentono di indirizzare specifici contenuti a specifici cluster di persone, quindi sono strumenti che garantiscono il pluralismo dell’informazione; l’emergere di nuove reti di distribuzione (VOD –Internet) come potenziale nuova via di sviluppo per i grandi broadcaster e le maggiori piattaforme televisive; il problema della regolamentazione dei mercati e, dunque, l’importanza di dotarsi di un sistema di regolamentazione che tenga conto di tutti i provider e di tutti gli attori presenti nella filiera dell’offerta dei contenuti; le richieste degli utenti circa la fruizione dei contenuti, ossia il concetto di fruizione anything, anywhere, anytime (ATAWAT); il concetto di level playing field; la protezione dei diritti di proprietà intellettuale in rete; la tutela dei minori con sistemi di parental control e, infine, la questione relativa alla misurazione degli ascolti e quindi l’auditel.

Conclude questa seconda sessione di lavori il Presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, evidenziando come l’attività dell’Autorità stia da tempo prendendo in esame il ruolo di internet, considerato il terzo mezzo di informazione per i cittadini italiani, dopo la tv e i quotidiani, con un’assoluta valenza ai fini del pluralismo (Delibera AGCOM 555 del 2010) e sia attualmente impegnata su due fronti prioritari, quello della promozione delle condizioni di competizione infrastrutturale, infra-piattaforma e inter-piattaforma e quello dell’agevolazione dei fenomeni cosiddetti di empowerment conoscitivo della concorrenza nella filiera.

Inoltre, per ciò che concerne il problema della tutela dei diritti di proprietà intellettuale in rete, il Presidente Cardani annuncia l’adozione di una misura normativa entro l’estate.

a cura di Giorgiana Grazioli