Presentata a Rieti indagine su digital divide e mobilità

19.05.2015

Venerdì 26 settembre 2014 sono stati illustrati, presso la Camera di Commercio di Rieti, i primi risultati dell’indagine portata avanti dai “Cantieri d’Europa dell’Appennino Centrale”, focalizzata sui temi del digital divide e della mobilità nel territorio delle quattro Comunità montane del Salto Cicolano, Montepiano Reatino, Turano e Velino.

Il gruppo di lavoro ha visto coinvolti cinque membri di EuropeLab e quattro esperti locali, il tutto sotto la supervisione del Prof. Luciano Monti.

Attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di 657 cittadini della zona, pari a circa il 2% della popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni, si è affrontato uno studio su un doppio binario: analizzare il divario digitale nei 39 Comuni appartenenti alle Comunità montane in questione e capire se la distanza dai luoghi di lavoro e dai principali centri di istruzione penalizzi ogni possibile opportunità di sviluppo sociale.

I sondaggi e le conseguenti rilevazioni hanno sottolineato l’alto tasso di alfabetizzazione digitale dei cittadini intervistati. Come dimostra la figura 1, ben il 79% di essi ha dichiarato di utilizzare abitualmente internet.

Figura 1. Utilizzo della rete Internet sul totale della popolazione delle quattro Comunità Montane

 

 

Fig.2 Percentuale della popolazione delle quattro Comunità Montane che compra beni e/o servizi su Internet

Figura 3. Acquisti beni on line (ns stime per il 2014 su dati Eurostat e ns indagine sul campo in %)

Questo dato è sorprendente perché si riferisce ad un’area fortemente penalizzata dall’assenza di banda larga. Gli alti tassi di informatizzazione ci hanno mostrato il bisogno della popolazione del luogo di sentirsi parte integrante di una comunità più estesa condividendo ambiti lavorativi, di mercato e di svago.

Figura 4. Percentuali della popolazione totale che usa Internet e gli altri servizi

Come evidenziato dalla figura 4 la maggioranza degli utenti concepiscono Internet come un mezzo di comunicazione, grazie all’utilizzo di email e dei social network. Il ricorso alle videochiamate invece  si attesta al 39% a causa delle evidenti difficoltà tecniche di connessione. Al contrario risulta basso il ricorso al web per l’intrattenimento: solo il 28% degli intervistati si connette per ascoltare radio o guardare la TV in streaming mentre il 35% si diverte giocando su Internet.

Rilevante è il dato riferito a coloro che decidono di rimanere aggiornati tramite piattaforme on-line: il 51% consulta giornali, il 46% controlla informazioni medicali, il 43% accede per ricevere nozioni che vanno ad accrescere il proprio profilo formativo, il 78% cerca notizie circa beni e servizi mentre il 46% scarica software.

Dal sondaggio si evince che nel territorio delle quattro Comunità montane del reatino si ricorre alla rete per motivi in prevalenza legati allo svago. In “seconda posizione” troviamo un utilizzo legato al lavoro, mentre è modesto il suo impiego per lo studio. (figura 5)

Figura 5. Motivo dell’utilizzo di Internet per Comunità Montana

Una spiegazione a questa particolarità può esser essere individuata nel fatto che i giovani residenti in questi territori si sono in realtà spostati in altri centri urbani proprio per proseguire gli studi.

La richiesta di maggiori servizi viene avanzata da cittadini che mantengono la propria residenza in loco per una propria scelta consapevole. Solo il 15% del campione intervistato ha dichiarato di essere stato influenzato dalla distanza per la scelta del luogo di lavoro e metà di essi, il 51,2%, ritiene di vivere in condizioni mediamente buone.

La popolazione non vuole trasferirsi in altri territori ma chiede semplicemente un superamento quella condizione di perifericità in cui sente di essere inserita. Questa condizione viene aggravata dal fatto che in queste zone le possibilità di connettività risultano essere ancora limitate a dotazioni satellitari o a ponti radio.

Lo studio affrontato dai “Cantieri” ha voluto sottolineare due aspetti: innanzitutto ha ribaltato la concezione secondo cui è inutile portare connessione in aree rurali o montane poiché non si saprebbe come utilizzarla al meglio; inoltre se i principali gestori delle reti non vogliono investire in queste zone perché la fetta di mercato di riferimento è considerata poco redditizia tocca allo Stato evitare di far cadere i cittadini della provincia di Rieti nella nuova forma di disuguaglianza sociale causata proprio dal “divario digitale”.

 

Alessandroa.baroni