Il matrimonio omosessuale negli Stati Uniti. Ultima decisione della Corte Suprema [rigetto degli appelli Bogan v. Baskin (Indiana); Walker v. Wolf (Wisconsin); Herbert v. Kitchen (Utah); McQuigg v. Bostic (Virginia); Rainey v. Bostic (Virginia); Schaefer v. Bostic (Virginia); e Smith v. Bishop (Oklahoma)]

15.05.2014

a cura di Martina Bezzini

 

Il 7 ottobre 2014, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di non accogliere l’appello di cinque Stati – Indiana, Utah, Oklahoma, Virginia, Wisconsin – che ricorrevano contro le decisioni emesse rispettivamente dalla Corte d’Appello del Quarto, Settimo e Decimo distretto(circuito) che condannavano le norme di divieto del matrimonio omosessuale.

La Corte non ha rilasciato commenti di spiegazione, ma ha di fatto aperto la strada alla legalizzazione del matrimonio omosessuale in numerosi stati. Il rifiuto di accogliere la questione rende infatti validi gli effetti delle decisioni stabilite dalle Corti d’Appello, ossia l’abrogazione delle leggi che impedivano alle coppie omosessuali di sposarsi, sia negli Stati ricorrenti, sia negli Stati sotto la giurisdizione di quegli stessi distretti. Per effetto di questa sentenza, gli Stati in cui le nozze omosessuali potranno essere legalizzate potrebbero diventare 30.

Questa decisione – di non pronunciarsi – arriva dopo un anno dalla storica sentenza US v. Windsor con cui la Corte Suprema dichiarò illegittima la Sezione 3 del Defence of Marriage Act che definiva il matrimonio “un’unione legale tra un uomo e una donna in quanto marito e moglie”.

Alessandroa.baroni