Politiche e regolazioni per lo sviluppo locale sostenibile – Il Patto dei Sindaci, a cura di N. Rangone e J. Ziller, Editoriale scientifica, 2013

10.05.2014

In seguito all’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia nel 2008, la Commissione europea ha promosso il cosiddetto Patto dei Sindaci per supportare gli enti locali negli sforzi messi in campo per raggiungere gli obiettivi di un consumo energetico più sostenibile. L’attenzione nei confronti dei livelli territoriali si deve, per altro, in considerazione del fatto che essi rappresentano potenzialmente gli attori capaci più di altri di svolgere un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico, soprattutto in considerazione del fatto che oltre l’80 per cento dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica proviene delle aree urbane.

A questi temi è dedicato un volume intitolato Politiche e regolazioni per la sviluppo locale sostenibile – Il Patto dei Sindaci, curato da Nicoletta Rangone e da Jacques Ziller che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi il 22 marzo 2012 nell’ambito delle attività del Dottorato di ricerca in Istituzioni, Amministrazioni e Politiche Regionali promosso dalle Università degli studi di Milano e di Pavia, dall’Università cattolica del Sacro Cuore e dal Politecnico di Milano, in collaborazione con l’Istituto regionale lombardo di formazione per l’amministrazione pubblica.

Il Patto dei Sindaci rappresenta, ad oggi, “il principale movimento europeo che vede coinvolte autorità locali e regionali in un impegno volontario per migliorare l’efficienza energetica e aumentare l’uso delle fonti energetiche rinnovabili nei loro territori” e rappresenta uno dei più importanti esperimenti di governance multilivello che si inscrive nell’ambito di una specifica azione di politiche pubbliche destinata ad assumere una rilevanza sempre più strategica negli anni a venire.

Il volume, in parte in inglese e in parte in italiano, ricalca la struttura del convegno, aprendosi con un capitolo di analisi del rapporto che intercorre tra il Patto dei Sindaci e i Piani d’azione per l’energia sostenibile come nuovo strumento di regolazione. Tra gli interventi riportati merita senza dubbio di essere segnalato l’intervento di Ballesteros Torres, amministratore della Commissione europea, che rileva come il Patto dei Sindaci possa rappresentare positivamente un nuovo modello di governance in grado di adattarsi efficacemente anche ad altri aspetti della realtà moderna. Particolarmente interessanti anche i contributi di Hyvaert e Rangone che si soffermano precisamente sulla natura di strumenti si soft law del Patto dei Sindaci e dei Piani di azione: il primo, in particolare, si sofferma sui principi di trasparenza, proporzionalità, uguaglianza, responsabilità e rendicontazione cui solitamente si dovrebbe ricorrere per valutare efficacemente la buona governance; la seconda si sofferma, invece, sui piani d’azione per l’energia sostenibile, interrogandosi su come poter ampliare la partecipazione ai medesimi e il rispetto degli impegni presi nel medio-lungo termine. Gli ultimi contributi di Melica, Lumicisi e Accorigi permettono di comprendere meglio il funzionamento del Patto dei Sindaci con un’analisi che consente un loro inquadramento nell’ambito del diritto dell’Unione europea, nelle politiche di risparmio energetico previste fino al 2020, nonché un’interessante esperienza di riduzione delle emissioni come quella realizzata nella città di Tokyo.

Nella seconda parte del volume, l’attenzione si sofferma sull’Italia e oggetto dell’analisi sono le singole azioni e regolazioni locali finalizzate alla promozione dello sviluppo sostenibile: se Landi, nel primo saggio, approfondisce il tema degli strumenti normativi a disposizione del Patto dei Sindaci per l’energia sostenibile, con un attenzione particolare al sistema degli appalti verdi ed al mercato europeo di scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra; Barbardella tenta di fornire alcune istruzioni su come provvedere a una buona pianificazione energetica sostenibile sviluppando, in particolare, gli importanti passaggi dell’implementazione, del monitoraggio e della rendicontazione.

Alle altre azioni (precedenti e prospettive) per lo sviluppo sostenibile a livello locale è dedicato il saggio di Burgin che si sofferma su importanti progetti come l’Agenda 21, il Tavolo degli enti locali per il clima e le Smart cities; mentre Berrini si concentra su Milano e sul suo Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima.

Oggetto della terza parte del volume è, invece, il tema del sostegno finanziario allo sviluppo locale sostenibile, aspetto fondamentale per far sì che le politiche si risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento possano realmente consentire il raggiungimento di obiettivi concreti. In questo quadro, Pelizzaro rileva come siano tre gli elementi fondamentali che consentano un pieno ed efficace utilizzo dei finanziamenti a disposizione del partenariato tra pubblico e privato: l’adeguatezza della struttura di governance, la preparazione degli operatori di mercato e la consapevolezza dei cittadini. Nei paragrafi successivi, oltre ad un’analisi del ruolo degli enti locali negli investimenti pubblici (Gamba) e ad un focus sul ruolo svolto dalla Fondazione Cariplo (Jachia), Mariani illustra efficacemente gli incentivi e le regole per la pianificazione energetica del territorio, dimostrando come l’utilizzo efficiente delle risorse e le politiche di sviluppo locale siano complementari, svolgendo una funzione di reciproco rafforzamento, mentre Vezzil approfondisce il tema dei sistemi alternativi di finanziamento a quello bancario come quelli delle Energy Service Comapnies e dei cd. “certificati bianchi”.

Nel complesso, il volume, che rappresenta uno lavori più dettagliati e interessanti che siano stati mai prodotti in materia e incentrato su un aspetto molto specifico come quello del Patto dei Sindaci nell’ambito delle politiche di risparmio energetico, si sviluppa con un linguaggio estremamente fruibile e con un taglio fortemente esplicativo che ne consentono una vasta fruibilità anche da parte dei non addetti ai lavori.

Esso rappresenta un interessante contributo rivolto all’attenzione oltre che di studiosi di differenti ambiti disciplinari (giuristi e analisti delle politiche pubbliche su tutti) anche dei numerosi operatori attivi nell’ambito degli enti pubblici, delle associazioni e delle imprese del settore dell’ambiente che sono in prima fila nella gestione di politiche che dovranno sempre più essere al centro dell’attenzione delle future classi dirigenti.

a cura di Alessandro Maria Baroni