Spunti per una politica di solidarietà generazionale

03.05.2013

SOMMARIO: 1. Ripartendo dalla crisi del paradigma di crescita economica. – 2. L’impatto della crescita non sostenibile sull’attuale generazione dei giovani e su quelle future: intensità della frattura e nesso di causalità. – 3. Etica ed economia della ricostruzione del capitale umano. – 4. Soluzione europea: la Youth Guarantee. – 5. Soluzione per l’Italia: la copertura finanziaria della Youth Guarantee.

 Sintesi del lavoro

L’affermarsi dei modelli di crescita sostenibile e inclusiva e la sempre maggiore consapevolezza che il benessere non possa essere misurato solo in termini di PIL hanno condotto da tempo gli economisti, e non solo, a ripensare gli scenari per il prossimo futuro, nonché le politiche economiche  e sociali per realizzarlo. A rendere emergenziale questo processo, tuttavia, è la grave crisi in atto. Una crisi sistemica che incide su tutte le sfere della società e che, se da un lato ha dimostrato tutti i limiti previsivi dei modelli economici sino ad oggi utilizzati, dall’altro ha portato allo scoperto la grande frattura generazionale venutasi a creare in numerosi Paesi europei, tra coloro che hanno beneficiato della crescita del reddito e dei consumi e degli alti standard di sicurezza sociale e coloro che solo oggi si affacciano o si stanno da poco confrontando con il mondo del lavoro e la società civile in senso lato. Una frattura che rischia di lasciare una cicatrice indelebile sulle attuali fasce giovanili e che, se non immediatamente suturata, potrebbe determinare anche una potenziale insostenibilità della crescita per le generazioni future.

In questo lavoro, dunque, cercherò in primo luogo di mettere a fuoco le origini della frattura generazionale, cioè la insostenibilità delle politiche adottate per assicurare lo sviluppo delle economie occidentali sino ai primi anni dell’attuale millennio (paragrafo 1), il conseguente nesso di causalità tra lo sviluppo e la mancata crescita del benessere (paragrafo 2, prima parte) e gli altissimi tassi di disoccupazione e inoccupazione che colpiscono oggi i giovani, in Italia in particolare (paragrafo 2, seconda parte).

 In seguito, verificherò l’impianto etico che possa giustificare una redistribuzione delle risorse a vantaggio della generazione dei giovani e di quelle future e la opportunità economica di farlo (paragrafo 3), per poi esaminare un possibile strumento europeo redistributivo (la Youth Guarantee, paragrafo 4) e una ipotesi di copertura finanziaria mediante un nuovo strumento di prelievo che ho chiamato Imposta di solidarietà Generazionale o Generation Gap Tax (da ora GGT), a valere una tantum sulle pensioni maturate da chi ha maggiormente beneficiato del modello di sviluppo precedente (paragrafo 5). Tale ultima parte non ha ovviamente la pretesa di essere esaustiva ma orientativa, affinché l’auspicato dibattito che si possa generare attorno a questa proposta parta da una base concreta e realistica e fornisca uno spunto per gli addetti ai lavori negli ambiti della Scienza delle Finanze, del Diritto Costituzionale e delle politiche attive del Lavoro.

di Luciano Monti


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