L’accordo stipulato tra il Governo e le principali organizzazioni dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti, che ha portato alla revoca dello sciopero inizialmente previsto per i giorni 15, 16 e 17 settembre 2010, prevede che le modifiche convenute saranno inserite nello schema di disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza prima dell’esame dello stesso in Consiglio dei Ministri. L’Antitrust ritiene, tuttavia, che tali modifiche ritarderanno l’ammodernamento della rete di distribuzione di carburante nazionale e impediranno uno sviluppo più concorrenziale del settore. L’Autorità ritiene particolarmente restrittiva della concorrenza l’eliminazione del divieto, per Regioni e Comuni, di introdurre regolamentazioni più restrittive della concorrenza, in relazione all’uso del self service pre-pay durante l’orario di apertura e alla diffusione di impianti completamente automatizzati. Inoltre, in base all’accordo, Regioni e Comuni potranno obbligare i gestori dei nuovi impianti a distribuire con la benzina anche metano e GPL, rendendo così più difficile l’ingresso nel mercato ai nuovi operatori.
In sostanza, l’accordo rischia di impedire un’uniforme applicazione a livello locale dei principi di liberalizzazione, più volte richiesta dall’Antitrust e recepita invece dallo schema originario di disegno di legge sulla concorrenza, nonché di rafforzare il cd “stacco” dei prezzi italiani rispetto alla media europea . Unico elemento positivo dell’accordo, secondo l’Autorità, è rappresentato dalla conferma, nelle sue linee fondamentali, della liberalizzazione delle forme contrattuali per la gestione dell’impianto di distribuzione di carburante che, eliminando il vincolo di esclusiva, potrà contribuire alla definizione di un sistema distributivo più concorrenziale e alla creazione di un mercato di approvvigionamento all’ingrosso dei carburanti per autotrazione. In definitiva, l’Antitrust auspica la reintroduzione di disposizioni realmente liberalizzatrici a favore del mercato e dei consumatori, ferma restando la previsione che prevede la caduta dell’esclusiva di fornitura.