Rischia di tradursi in un flop la gestione dei piani di rientro dai debiti sanitari accumulati fino al 2005 in Lazio, Campania, Sicilia, Abruzzo e Molise con Asl e ospedali in extradeficit. Un dossier della Corte dei Conti, trasmesso al Parlamento, punta l’indice sui bilanci 2001-2005, che nelle 5 Regioni sotto tutela valevano 23,6 mld di euro di debiti. Su tale ammontare lo Stato è intervenuto con assegnazioni specifiche (3 mld) e prestiti dell’Economia (9 mld), pretendendo con i piani di rientro di azzerare i deficit e riqualificare il sistema in tempi certi. L’obiettivo di uscire dal tunnel entro il 2010 sembra irraggiungibile. L’entità stimata dei disavanzi 2001-2005 è “provvisoria e suscettibile di continue rideterminazioni”, sia a causa delle situazioni amministrative e contabili delle aziende sanitarie, sia perché le Regioni “hanno sovrapposto le proprie patologie gestionali a quelle delle aziende”. Considerate gravi anche le posizioni di banche e advisor a causa dei conflitti di interesse.
Possibile inefficacia dei Piani di rientro per la Sanità
20.01.2010