Il Governo, a seguito del parere della V Commissione, può modificare il testo del maxiemendamento su cui ha posto la questione di fiducia?

15.03.2006

Nella seduta del Senato n. 952 del 2 febbraio 2006, durante l’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, recante definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti (S. 3717), il Ministro per i rapporti con il Parlamento, Giovanardi, pone a nome del Governo la questione di fiducia sull’approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell’emendamento 1.2000 interamente sostitutivo dell’articolo unico del disegno di legge.
Il Presidente del Senato annuncia che il testo verrà trasmesso alla Commissione Bilancio per l’esame e avverte che, per consentire alla Commissione di svolgere i lavori, la seduta dell’Assemblea viene sospesa.
Alla ripresa della seduta, il sen. Azzollini, Presidente della 5ª Commissione, mette in evidenza alcuni aspetti problematici presentati dal provvedimento, e segnatamente: la mancanza della relazione tecnica e l’impianto complesso del provvedimento che, visto fra l’altro il poco tempo a disposizione, non ha consentito alla Commissione di esprimere un parere “sull’impianto di copertura generale”. Elencando poi alcuni evidenti problemi di drafting, il Presidente della Commissione Bilancio chiede alla Presidenza di sospendere nuovamente la seduta, in modo da permettere alla Commissione di svolgere un dibattito più approfondito e di esprimere un parere più meditato.
La Presidenza, non mancando di esprimere rammarico per la reiterata richiesta di un ulteriore margine di tempo, concede alla Commissione il tempo aggiuntivo richiesto e chiarisce che comunque la trasmissione alla 5ª Commissione del testo oggetto della fiducia “rappresenta una innovazione significativa di questa legislatura […] dettata dall’esigenza di consentire all’Assemblea la migliore informazione sulla copertura finanziaria del provvedimento sottoposto al suo voto, sempre, peraltro, nel rispetto delle prerogative costituzionali del Governo. Rileva inoltre che il rapporto diretto che si instaura fra Governo e Parlamento nel momento stesso dell’apposizione della questione di fiducia, comporta da un canto che “l’eventuale mancata espressione delle conclusioni della 5ª Commissione non potrebbe impedire all’Aula di deliberare sulla fiducia”; dall’altro, che l’articolo 76-bis del Regolamento non sia in questo caso applicabile, “poiché la relazione tecnica che quella norma prescrive per gli emendamenti di spesa concorre all’istruttoria della 5ª Commissione, ma non può diventare certo condizione di ammissibilità di un emendamento oggetto della fiducia”. In risposta poi alla preoccupazione avanzata dai senatori Morando (DS-U) e Zanda (Margh.-DL-U) che la fiducia venisse effettivamente votata sul testo “originariamente depositato” e deliberato dal Consiglio dei Ministri, il Presidente si dichiara pienamente d’accordo, “salvo che le modifiche al testo sul quale il Governo ha originariamente posto la questione di fiducia non dipendano proprio dalle verifiche effettuate dalla Commissione Bilancio”.
Per ben tre volte la seduta riprende all’orario fissato e il sen. Azzollini è costretto a ribadire la difficoltà, in così breve tempo e in assenza della relazione tecnica, di esprimere un parere sul maxi-emendamento presentato dal Governo.
Soltanto nel tardo pomeriggio, dopo tre successive richieste di sospensione della seduta, il Presidente della Commissione Bilancio indica analiticamente numerose norme sulle quali sono stati riscontrati significativi problemi di copertura finanziaria; e conseguentemente suggerisce, in base alla “valutazione contraria” espressa dalla Commissione Bilancio, la soppressione di molte delle disposizioni contenute nel maxi emendamento.
Il sen. Ventucci, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, intervenendo a nome del Governo, si dichiara concorde con l’operato della Commissione Bilancio” e espunge perciò dal maxiemendamento gli articoli privi di copertura .
Il Presidente del Senato procede quindi alle dichiarazioni di voto e alla votazione dell’emendamento 1.2000 (nel testo corretto, ossia privo delle norme ritenute dalla Commissione Bilancio prive di copertura finanziaria), che viene approvato dal Senato.

a cura di Giovanna Perniciaro