“Una Società dell’informazione europea per la crescita e l’occupazione”

13.01.2006

Giovedì 26 dicembre l’emiciclo del Parlamento Europeo ha ospitato un’audizione su uno dei report più importanti attualmente alla studio della commissione ITRE, quello sul cosiddetto i2010, il quadro strategico lanciato dalla Commissione Europea nel giugno 2005 che definisce gli orientamenti di massima in ambito di Società dell’informazione e sue relative applicazioni.

L’audizione ha rappresentato un momento di incontro tra i principali attori del settore per tracciare un bilancio di quanto fatto e degli obiettivi da perseguire nei prossimi anni. Erano presenti all’incontro: la Commissione europea, rappresentata dal direttore generale della DG Information Society Fabio Colasanti che ha aperto e chiuso l’audizione, rappresentanti della pubblica amministrazione, due dei principali operatori del settore quali France telecom e la spagnola Telefònica e imprenditori privati del settore.

La commissione ITRE adotterà in febbraio una proposta di risoluzione in cui prende posizione sulla comunicazione1 della Commissione europea i2010 e come spesso capita sui dossier di maggior rilievo ha deciso di approfondire l’argomento, nello spirito del metodo di coordinamento aperto adottato dalla stessa Commissione in questo campo, con i principali stakeholder del settore. L’audizione si è articolata in tre panel di discussione che rispecchiano le tre priorità per le politiche europee della società dell’informazione e dei media:

· lo spazio unico europeo dell’informazione;

· l’innovazione e gli investimenti nella ricerca;

· inclusione, migliori servizi pubblici e qualità della vita.

Se il primo panel si è concentrato principalmente sull’importanza di raggiungere un livello tale di diffusione della banda larga che permetta di accedere a contenuti diversificati e di qualità a costi accessibili e con elevanti standard di sicurezza, con gli interventi del secondo panel il focus si è spostato sulla centralità degli investimenti per lo sviluppo di questo settore. Dagli interventi si è colta tutta la strategicità delle tecnologie di informazione e comunicazione (TIC), un settore che cresce annualmente del 5% in Europa e più del 10% in mercati emergenti come quello indiano e cinese. All’interno di questo scenario l’Unione Europea ricopre attualmente un ruolo di leader che per essere mantenuto ha bisogno del sostegno della ricerca, dell’integrazione dei mercati europei e dell’adozione di servizi elettronici sempre più avanzati.

Il terzo panel dell’audizione ha raccolto tre esperienze di persone che a diverso titolo lavorano nel campo delle TIC applicate all’erogazione di servizi pubblici. Il primo oratore, Philip Aigrain, ha portato la testimonianza di una società privata che si occupa di spazi pubblici di informazione. Nel suo intervento ha messo in luce la grande quantità di informazioni veicolate sulla rete e di come sia importante sapersi orientare tra di esse: all’Unione Europea ha chiesto di promuovere maggiormente lo scambio di buone prassi nel settore così come di favorire le applicazioni in ambito sociale della pubblica amministrazione: in particolare Aigrain ha chiesto alla Commissione di adottare progetti pilota nelle TIC con modalità di finanziamento simili a quelle utilizzate per le iniziative innovative e finanziate con i fondi strutturali.

Bernadette Ségol, seconda oratrice del panel, ha rappresentato il punto di vista del più grande sindacato europeo del settore (Uni-Europa) individuando quattro elementi di debolezza del settore:

· l’accesso: non bisogna concentrarsi solo sullo sviluppo di nuove tecnologie ma anche sulla loro reale penetrazione tra i cittadini, senza la quale i servizi universali pubblici rimarranno un miraggio;
· formazione: il cosiddetto “digital divide”, il tasso di alfabetizzazione digitale rappresenta ancora un freno per le potenzialità del settore europeo: è importante investire nelle risorse umane per liberare, come recita la strategia di Lisbona, il potenziale di crescita;
· occupazione: nonostante il settore delle TIC sia uno dei più “performanti” dell’economia europea ,questa crescita non si traduce, almeno non a pieno, in formazione di nuovi posti di lavoro;
· investimenti: riallacciandosi al tema del secondo panel la Segol ha confrontato i dati sugli investimenti nel settore di Europa, Stati Uniti e Giappone: l’Unione ne esce all’ultimo posto.

L’ultimo intervento del panel è stato ad opera di Jaakko Kuosmanen, responsabile della società di sviluppo del comune di Turku, in Finlandia. Dopo aver ricordato il concetto della relativa importanza delle innovazioni tecnologiche senza una loro reale diffusione tra i cittadini ha parlato delle attività del suo dipartimento. La società di sviluppo di cui è a capo si occupa di fornire servizi di pubblica amministrazione per via telematica, implementando invenzioni che altrimenti non avrebbero un livello di penetrazione tale da poter essere applicati a servizi pubblici. Restano tuttavia da affrontare importanti sfide nel campo dell’erogazione di questo genere di servizi, sia dal punto di vista organizzativo delle pubbliche amministrazioni – i cui cambiamenti devono comprendere nuove pratiche, nuove competenze e nuove regole – sia da quello tecnico, in cui risultano necessarie interfacce comuni, la portabilità dell’identità da un sistema all’altro e sistemi di autenticazione.

Sviluppi futuri, prossimi appuntamenti e documentazione di riferimento

La Commissione europea ha in cantiere una serie di provvedimenti importanti nel campo della società dell’informazione applicata alla pubblica amministrazione ed ai servizi pubblici in genere: a breve verrà infatti presentato un piano d’azione sull’amministrazione on-line che si chiamerà eGovernment insieme a degli orientamenti strategici sui servizi pubblici basati sulle TIC. In questo contesto Bruxelles affiancherà tutte le sue iniziative del settore con un piano di comunicazione che permettano di dare visibilità ai nuovi servizi offerti.

Anche gli stati membri sono chiamati a fare la loro parte: nel rilancio della strategia di Lisbona rientra la presentazione, su base annuale, dei risultati ottenuti dai programmi nazionali di riforma, proprio in base al nuovo ciclo di governance di Lisbona.

L’Austria in questo primo mese del semestre di presidenza del Consiglio europeo si è già dimostrata attenta interlocutrice su questi temi, a riprova dell’importanza attribuita da Vienna alle applicazioni delle TIC alla pubblica amministrazione vi è il seminario internazionale di alto livello “eGovernment per tutti gli Europei” che si terrà il prossimo 10 febbraio a Vienna.

Per approfondire i temi trattati in questo articolo seguono i documenti di riferimento:
· programma completo dell’audizione: http://www.europarl.eu.int/meetdocs/2004_2009/documents/dv/597/597147/597147en.pdf

· proposta di direttiva TV senza frontiere: http://www.europarl.eu.int/omk/sipade3?PUBREF=-//EP//NONSGML+REPORT+A6-2005-0202+0+DOC+PDF+V0//IT&L=IT&LEVEL=2&NAV=S&LSTDOC=Y

· report Paasilina “i2010: una società dell’informazione per la crescita e l’occupazione” http://www.europarl.eu.int/meetdocs/2004_2009/documents/dt/587/587576/587576it.pdf

· eEurope 2010 Action plan http://europa.eu.int/information_society/eeurope/2005/doc/all_about/resolution.pdf

· sezione del sito della DG IS della Commissione europea dedicata all’eGovernment in Italia, 27 giugno 2005:
http://europa.eu.int/idabc/en/chapter/401

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1 COM(2005)229

a cura di Davide Damiani