Nella seduta antimeridiana dell’Assemblea del Senato del 15 settembre 2005, il sen. Manzione (Margherita-DL-U), intervenendo sull’ordine dei lavori, sottolinea che la precedente seduta era stata tolta per la mancanza del numero legale nel corso delle votazioni per l’approvazione del calendario e che la discussione veniva ripresa, secondo il calendario ancora vigente, con il seguito dei progetti di legge non ancora conclusi, senza prima deliberare il calendario seguente, riprendendo la votazione interrotta il giorno precedente.
Il vicepresidente del Senato Salvi risponde che, essendo ancora vigente, sebbene in scadenza, il calendario approvato dall’Assemblea il 28 luglio, la seduta si sarebbe svolta secondo questo, con la possibilità di inserire, nel corso della seduta stessa, le votazioni per il calendario successivo.
In questo precedente si coglie una significativa differenza con la pronuncia del vicepresidente Fisichella, sollecitata dallo stesso sen. Manzione nella seduta antimeridiana del 15 giugno 2005 (riportata in una segnalazione di questa Rivista), in cui si decideva in senso opposto, ovvero ponendo come primo punto all’ordine del giorno la deliberazione sul calendario che, però, in quella occasione faceva seguito ad un calendario scaduto.
La votazione sul calendario dei lavori costituisce un punto all’ordine del giorno, ove il precedente calendario sia ancora vigente?
14.11.2005