E’ stato pubblicato il Rapporto su “Ragioni e  articolazioni territoriali del lavoro interinale”. 
Il lavoro interinale è al  centro del dibattito politico e scientifico sulla flessibilità, sebbene la sua  incidenza sull’occupazione totale sia ancora relativamente modesta. Si tratta di  un istituto relativamente recente nel panorama del mercato del lavoro italiano,  sicché il suo impatto e le sue dinamiche sono tuttora poco conosciute. Non del  tutto chiari, in particolare, sono i modelli di utilizzo del lavoro interinale  da parte del sistema delle imprese e come questo strumento interagisca con le  altre forme di lavoro flessibile, destinate ad accrescersi con la riforma del  mercato del lavoro.
La ricerca – condotta dall’Istituto di Ricerca Economica  e Sociale (IRES) per conto del Ministero del Welfare – indaga le logiche di  utilizzo del lavoro interinale in Italia nelle diverse aree del Paese, in  rapporto sia ai diversi strumenti di flessibilità disponibili per il sistema  delle imprese, sia alle politiche del personale sviluppate dalle imprese stesse.  
Allo scopo di tenere conto di diversi contesti territoriali, si sono  selezionate quattro regioni (Lombardia, Veneto, Lazio e Puglia), che possono  essere considerate emblematiche dell’articolazione della realtà economica e  sociale italiana. 
In queste regioni sono state realizzate due indagini di  campo, una prima rivolta alle Agenzie di fornitura e la seconda alle imprese  utilizzatrici.
I risultati dell’indagine sono stati infine discussi in un  focus group a cui hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni delle  Agenzie di lavoro interinale, volto a confrontare le ipotesi interpretative con  le opinioni e le esperienze degli operatori del settore.
Il rapporto è  disponibile on line:
http://www.minwelfare.it/News/interinale.htm
Ragioni e articolazioni territoriali del lavoro interinale
28.06.2003